La protesta dei Vigili del Fuoco contro il Green Pass, allo stesso tavolo vaccinati e non vaccinati: “Niente divisioni”

Di Cristina Palazzo Protesta dei vigili del fuoco di Alessandria contro l’obbligo di Green Pass in mensa: oggi tutta la squadra in turno ha mangiato all’aperto ed è stato dichiarato lo stato di agitazione. “È un’iniziativa di solidarietà per non dividersi – dice Gianni Nigro, coordinatore regionale Cgil Vigili del fuoco del Piemonte Nel nostro lavoro essere uniti è vitale, operiamo in situazioni di emergenza e abbiamo bisogno di unità. Una divisione anche solo in mensa può creare eventuali problemi sul campo”

Occorre fare un passo indietro. Nei giorni scorsi, con le faq del governo pubblicate sul sito istituzionale per il Green Pass nelle mense aziendali, è scattato l’obbligo anche nei vari comandi provinciali dei Vigili del fuoco e nelle caserme locali, dove sono state allestite aree all’aperto in cui i non vaccinati avrebbero potuto consumare il pasto.

Ad Alessandria però si stava ipotizzando per realizzare un’area ad hoc all’interno della mensa, in una zona “predisposta e indicata da cartelloni forniti dalla ditta appaltatrice del servizio mensa; tale zona andrà mantenuta ventilata mediante l’apertura delle finestre”. Una soluzione che, scaturita dopo l’accordo decentrato con le organizzazioni sindacali, andava incontro alle richieste dai sindacati. Oggi però, l’ipotesi è stata cassata, con la conferma che l’area “No Green Pass” sarà all’esterno. In caso di pioggia ci si sposterà nell’autorimessa, ma con le serrande aperte. Una decisione che ha portato allo stato di agitazione: oggi tutta la squadra ha mangiato all’esterno, sia chi non aveva il Green Pass sia chi lo aveva.

“Non ci piace sentirci dire che siamo lavoratori diversi ma in alcuni casi lo siamo, come in questo, per articolazione di orario e di lavoro – aggiunge Nigro – Il nostro turno è di 12 ore, spesso sotto sforzo quindi abbiamo bisogno di un giusto apporto calorico. Inoltre il momento del pranzo non è una pausa, perché se ‘suona la partenza’ non è importante che tu abbia finito o solo iniziato, vai subito sull’intervento. In più ci cambiamo insieme nelle camere dove, di notte, possiamo riposare alcuni minuti. L’unità è fondamentale. Se fosse stato obbligatorio il vaccino per la nostra categoria sarebbe stato un discorso diverso, ora non lo è e non capiamo il senso di dividere”.

Una situazione che, secondo il sindacato, ha già avuto conseguenze: “Nei giorni scorsi – segnala ancora il coordinatore Cgil del Piemonte – i nostri uomini da Torino sono andati in Calabria per aiutare i colleghi a domare gli incendi. Parliamo di giornate di 16 ore di lavoro. Tornando avevano chiesto di fare tappa una notte a Roma, ma nella sede centrale di Capannelle non li hanno fatti fermare perché uno di loro non aveva il Green Pass”.

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