Ecco perche' chi NON si e' ancora Vaccinato, continuera' a NON vaccinarsi, anche sotto Ricatto

 

Nel 2018 esce uno studio (Young et al., 2018) sui tempi di sviluppo e l’efficacia dei vaccini innovativi, finanziato dalla Gates Foundation. Le conclusioni non sono positive per i finanziatori che da decenni investivano miliardi nella tecnologia: la messa a punto di vaccini inediti, “senza precedenti”, (unprecedented, in inglese) ossia “atti a scongiurare una malattia contro la quale non è mai stato trovato un vaccino adatto”, richiede circa 12,5 anni. Per di più, i vaccini “senza precedenti” hanno “una bassa possibilità di successo”: difficilmente, secondo gli scienziati, potrebbero superare le fasi 2 e 3 delle sperimentazioni. Bene, a fine 2019, a Wuhan in Cina scoppia un’epidemia dovuta a un virus sconosciuto per il quale non esiste cura, se non produrre con la massima urgenza vaccini “innovativi”. Che coincidenza!

Creati in 8 mesi, quando gli scienziati nello studio del 2018 avevano previsto 12,5 anni, i vaccini contro la Covid19 non possono, secondo la legge europea 506/2006, avere alcuna autorizzazione definitiva, ma solo condizionata. La prima condizione è che vi sia un’emergenza sanitaria; e quella è stata dichiarata. Sulla base della stessa legge europea, la seconda condizionalità per un’autorizzazione condizionata di vaccini inediti è l’assenza di terapie efficaci; anche questa condizione, secondo il ministero della sanità, è stata soddisfatta, ma è vero?

Chiunque, pertanto, accetti di essere vaccinato con vaccini sperimentali, muniti di sola autorizzazione condizionata (d’emergenza negli USA) e di cui non vi sono studi sugli effetti a medio e lungo termine, si presta a una sperimentazione di massa. Accetta di essere usato come cavia umana.

 Motivo NO.1: Non ritengo sia etico usare gli esseri umani come cavie da laboratorio. Si tratta dei primi vaccini a essere iniettati in massa alla popolazione con soli dati preliminari di efficacia. Le sperimentazioni termineranno a fine 2022 per Pfizer e nel 2023 per Moderna. A quelle date, ci saranno più dati a disposizione, ma ricordiamo che lo studio prevedeva 12.5 anni di messa a punto, non soli 4 anni. 


 Per capire perché chi scrive, come pure circa un terzo delle persone in Europa e negli USA, non accetterà mai di farsi vaccinare, bisogna capire che cos’è un vaccino in senso tradizionale e come funziona. E perché, ad avviso di autorevoli scienziati, i cosiddetti vaccini anti CoViD19 sono tutt’altra cosa.

IN COSA SI DIFFERENZIA L’IMMUNITA’ NATURALE DA QUELLA VACCINALE?

Per dirla semplicemente, un vaccino ha l’obiettivo di simulare l’infezione naturale. Non si tratta di un farmaco, perché viene inoculato a persone sane PER PREVENIRE la malattia vera e propria. Ma quali sono le tappe di un’infezione quando segue il suo corso naturale? Per riuscire a infettarci, il virus deve sconfiggere i soldati di prima linea dell’immunità naturale, vale a dire il nostro sistema immunitario INNATO. Quest’ultimo non è costituito da corpi specializzati; ha però la capacità di affrontare tutti i patogeni, creando barriere fisiche e chimiche che agiscono contro virus, batteri, funghi ecc. La febbre, ad esempio, è una delle strategie utilizzate dal sistema innato per “cuocere” i virus, che non possono sopravvivere a lungo oltre i trentotto gradi di temperatura. Il muco ha, invece, la funzione di espellerlo dalle vie respiratorie, e così via. Se le truppe di prima linea dell’immunità innata sono sconfitte, entrano in campo i corpi speciali, quella parte del sistema immunitario detta ADATTIVAma perché ciò accada, deve trascorrere un minimo di novantasei ore. La vaccinazione salta in parte le difese di prima linea del sistema immunitario innato e fa entrare nel campo di battaglia quasi immediatamente i corpi speciali, superando questo apparente vuoto temporale del sistema immunitario umano. Come vi riesce?

Quando ci si vaccina, un virus inattivato (ossia morto) oppure attenuato – cioè vivo ma indebolito in laboratorio – viene introdotto nel nostro flusso sanguigno. Se tutto va bene, il sistema immunitario lo intercetta e, trattandosi di un virus malconcio o defunto, lo sconfigge, conservando memoria del virus e rendendoci in tal modo immuni a esso: perché quando quel virus si ripresenterà vivo e vegeto per infettarci, i corpi speciali del sistema adattivo lo riconosceranno e lo elimineranno prontamente. Tutto lo sviluppo elefantiaco della moderna industria dei vaccini si fonda su questo concetto di base: scavalcare la prima linea del sistema immunitario, considerata inefficiente perché generica, al fine di far intervenire il sistema immunitario adattivo, ossia i corpi speciali, “specializzati” in un determinato virus...Continua su Articolo Originale...

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