Anche i prof campani sul piede di guerra contro il Green Pass: “È un abuso. Così agiscono i poteri totalitari”

Di Fabrizio Geremicca Tre professori di atenei campani, tutti filologi, hanno promosso un appello contro il Green Pass che ha già raggiunto un centinaio di adesioni, molte delle quali da parte di altri docenti universitari. É stato pubblicato dal sito ComeDonChisciotte. I tre sono Guido Cappelli, che insegna Letteratura italiana all’Orientale; Giuseppe Germano ed Antonietta Iacono, entrambi professori di letteratura latina medievale e umanistica alla Federico II.

«Il Green Pass – recita un passaggio dell’appello – trascina l’Italia nel baratro della discriminazione tra cittadini». Incalza:«Un’aggressività del potere del tutto inedita, apparati di propaganda senza freni e senza scrupoli, pervasi da una mentalità bellica segnalano una mutazione genetica delle classi dirigenti e del loro rapporto con la popolazione».

Ancora: «Il meccanismo discriminatorio del Green Pass, che alla luce di sempre più stringenti evidenze scientifiche si capisce che non ha nulla a che fare con la protezione degli individui, serve a modulare la ristrutturazione in profondità delle relazioni umane a tutti i livelli ed a trovare una giustificazione per un sistema ricattatorio che trascende i fascismi storici e punta su una società della disciplina totale, tagliata sugli interessi di pochi e coniugata ad un individualismo estremo alimentato dalla paura».

Il Corriere del Mezzogiorno ha contattato il professore Cappelli, che ribadisce al cronista le preoccupazioni che lo hanno indotto a promuovere l’appello: «Per la prima volta dalla seconda guerra mondiale in Italia si creano cittadini di serie A o B. La giustificazione è il Covid, ma regge poco perché è documentato che anche i vaccinati possono contagiare il prossimo. Si impone, in verità, un metodo di governo che porta ad un disciplinamento della società mai visto e dal quale non si tornerà indietro».

Argomenta: «Siano in una crisi sanitaria? Realizziamo allora ospedali, assumiamo medici, raddoppiamo i trasporti. Non lo si è fatto, eppure sono ormai trascorsi quasi due anni. I politici del nostro tempo credono che affrontare i problemi significhi tolleranza zero, repressione e persecuzione di chi non si adegua. L’eccezionalità è il pretesto con il quale agiscono i poteri totalitari nella storia umana». Per insegnare all’Iuo, come negli altri atenei, bisognerà avere il Green Pass. Cappelli ha un corso con centinaia di studenti nella laurea triennale e con varie decine alla magistrale, rischia di restare fuori e poi di essere sospeso.

«Mi sto ponendo il problema – informa – di come contrastare questa norma allucinante. Andrò regolarmente all’ Università e vedremo cosa diranno. Potrei pagare un prezzo molto caro. Peggio di me, peraltro, stanno gli studenti. Anche a loro è richiesto il Green Pass per seguire i corsi. É terribile, i giovani ormai hanno paura di vivere». La conclusione è tranchant: «Questa è la battaglia finale sui nostri corpi. Se accettiamo il Green Pass è finita la civiltà occidentale».

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