In Norvegia i morti da Covid sono inferiori rispetto a quelli dell’influenza stagionale: dubbi sull’efficacia del vaccino

Di Edoardo Gagliardi – Uno degli aspetti più controversi della vicenda Covid-19 è quello legato alla letalità del virus. Detto altrimenti, quanto è pericoloso il Sars-Cov2? Dalla Norvegia arriva una risposta a questa domanda.

Secondo l’epidemiologo dell’Istituto nazionale di Sanità pubblica, Preben Aavitsland, il numero di ricoveri e decessi nel 2021 non supererà il dato dello scorso anno, anche tenendo conto della variante delta. “Il virus probabilmente non scomparirà – ha detto l’epidemiologo – ma diventerà un problema di poco conto”.

In Norvegia, Paese di oltre 5 milioni di abitanti, nel mese di luglio si sono registrati 5 decessi e al momento risultano ospedalizzate 14 persone. Secondo le stime dell’Istituto nazionale di Sanità pubblica il tasso di letalità del virus, ovvero le persone decedute a causa del Covid-19, sarebbe dello 0,05% nel periodo maggio-luglio.

Per avere idea di cosa significhi questo dato, si tenga conto che il tasso di letalità della classica influenza stagionale è dello 0,1%, come confermato dal centro ricerche pandemiche dell’Università di Oslo. Nel novembre 2020 l’Istituto norvegese di Sanità pubblica aveva stimato il tasso di letalità del virus allo 0,12%, questo significa che ad oggi il dato per il Sars-Cov2 è più basso di quello dell’influenza normale.

Questo non vuol dire che il virus non esista, come conferma l’epidemiologo Preben Aavitsland: “Per gli anziani con patologie e non vaccinati, si tratta di una malattia che può rivelarsi pericolosa. Per le persone giovani e sane, il rischio di morte è molto, molto basso, indipendentemente dal fatto che siano state vaccinate o meno”.

Nel mese di giugno l’epidemiologo era stato al centro di una polemica per aver pubblicato su twitter un post con un grafico che mostrava la riduzione significativa dei ricoveri in Norvegia. Lo stesso aveva paragonato l’epidemia ad un fuoco che si era ormai estinto ed aggiungeva: “qui in Norvegia la pandemia è quasi finita. Possiamo iniziare a prepararci per la vita di tutti giorni in cui il coronavirus ha poco spazio”.

Queste parole hanno provocato la reazione dell’Istituto di Sanità pubblica che ha bollato l’uscita dell’epidemiologo norvegese come “un sabotaggio”. Secondo gli ultimi dati in Norvegia si è vaccinato il 34,5% della popolazione. Le autorità sanitarie spingono per una vaccinazione più diffusa che, secondo loro, potrebbe abbassare ancora di più il tasso di letalità del virus.

Tuttavia ad una lettura attenta delle statistiche risulta che il dato sulla letalità del Sars-Cov2 si attestava a livelli dell’influenza stagionale già a novembre 2020. Questo fatto non fa che mettere ancora di più in discussione sia la necessità che l’efficacia dei vaccini.

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