Le chiusure vengono a dipendere da una serie di parametri matematici tra cui il famoso Rt. Oggi l' Rt, per come viene calcolato per ISS, ha dei buchi logici e la stima puntuale del SR non ha, attualmente, alcun senso.
Non lo diciamo noi, ma lo dice il professor Antonello Maurotti, docente di Statistica alla LUMSA e questo è un dato di grande importanza.
La statistica è una scienza esatta, ma occorre innanzitutto esercitare molta precisione e sapere bene quali armi usare al momento opportuno: un po’ come per tutto ciò che riguarda la libertà delle persone, quando si parla di epidemia.
Il problema è che le chiusure delle regioni dipendono intrinsecamente dalle statistiche, e se queste, come nelle equazioni, hanno premessa sbagliata, rischiano di essere invalidati tutti i risultati.
E’ il caso dell’uso dell’indice Rt, che misura quante persone possono essere contagiate in media da un solo soggetto: nel Lazio la soglia presunta critica è stata superata, la regione è quindi pronta a tornare in zona rossa a partire da lunedì.
Non si era scelto di utilizzare un approccio diverso, basato sui focolai e sulle chiusure limitate? Con quale precisione vengono attualmente calcolati questi dati?
Invece, dopo aver iniziato con un approccio corretto, diretto limitare le aree d’immediato contagio, si è passato a fare delle chiusure generalizzate. Il tutto sulla base di un indicatore importante come Rt calcolato molto male.
Tra l’altro tutti i dati sono sempre, perennemente, in ritardo, per cui le azioni sono tutte sfasate. Si tiene aperto quando si dovrebbe chiudere, si chiude quando si dovrebbe aprire...Continua su Articolo originale...
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